kkkkCapolavoro assoluto della storia del cinema, il film 2001:Odissea nello spazio del geniale regista Stanley Kubrick (1928-1999), rappresenta ancora oggi un’ esperienza visiva affascinante, un viaggio nello spazio che diviene viaggio interiore alla scoperta del conoscibile e del trascendente, un film di fantascienza che travalica il genere, mantenendone le caratteristiche essenziali, per affrontare temi complessi, catturando l’inconscio dello spettatore.
Sceneggiato da Kubrick insieme allo scrittore Arthur C. Clarke, ispirandosi al racconto di questi, La sentinella, il film vinse nel 1969 l’Oscar per gli effetti speciali visivi, tuttora stupefacenti, specie considerando la loro realizzazione in un periodo in cui la manipolazione delle immagini era ancora sperimentale.

L’alba dell’uomo:un gruppo di scimmie antropoidi è atterrita dall’apparizione di un monolito nero. Dopo un po’ avviene in loro un cambiamento, apprendendo come un semplice osso possa divenire tanto un utensile che un’arma. Un rapido salto temporale ci proietta nel futuro:su una base lunare è stato scoperto un monolito nero, di circa quattro milioni di anni, che genera un forte campo magnetico e invia segnali verso Giove. 18 mesi dopo:in missione verso Giove: un’ astronave è in viaggio verso Giove, con a bordo due uomini in attività e altri tre ibernati e, soprattutto, HAL 9000, calcolatore elettronico a prova di errore che sovrintende a tutte le funzioni del mezzo spaziale e che durante il viaggio segnalerà un ‘avaria che risulterà inesistente.

I due astronauti decidono di disattivare HAL, ma questi, capite le loro intenzioni, attua un ammutinamento, provocando la morte degli ibernati e di uno dei due, mentre l’altro riesce a disattivarlo e a proseguire la sua missione. Giove e oltre l’infinito: l’astronauta sopravvissuto, superato Giove, è in rotta verso lo spazio profondo, attraversa galassie e pianeti, in una sorta di trance psichedelica, per poi ritrovarsi in una stanza stile ‘700, dove riconoscerà sé stesso, invecchiato e poi a letto morente, indicare il monolito nero che gli sta davanti, attraversarlo e rinascere in forma di feto, proiettato nell’Universo, verso nuove scoperte e inedite speranze.

Grande prevalenza delle immagini sul dialogo, commentate da splendide musiche (Johann Strauss, Richard Strauss, György Ligeti, Aram Katchaturian), per una profonda allegoria dai toni filosofici e metafisici sull’evoluzione dell’uomo, le sue origini, le sue conquiste, la ricerca continua nel dare un significato alla propria esistenza, confidando in un’ Entità che lo sovrasta e lo ispira, ottenendo come unica risposta la necessità non spiegabile razionalmente di un eterno fluire, nell’universo e oltre l’infinito, dei cicli di nascita, morte e rinascita, per poi dover sempre fare i conti con se stesso e i propri limiti, pur con tutto lo scibile acquisito durante il cammino.

7 risposte a “2001:odissea nello spazio (2001:a space odyssey,1969)”

  1. bellissimo!geniale il salto temporale dalla preistoria al futuro, dalla terra allo spazio!
    caro wonderbrother condivido pienamente la parte finale del tuo articolo!

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    1. Thank you wondersister!
      Come ben sai, anche se non trascuro di vedere o leggere qualsiasi cosa, io e la fantascienza non andiamo molto d’accordo: 2001 Odissea nello spazio rappresenta l’eccezione, insieme a poche altre opere che riescono a travalicare il genere e narrare qualcosa di inedito.
      Bye bye

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  2. Bella recensione per uno dei capolavori assoluti del cinema di tutti i tempi!

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    1. Grazie. In effetti devo confessare che la fantascienza L La fantascienza non rientra propriamente nei miei generi preferiti, anche se ho l’abitudine e soprattutto la curiosità di vedere un po’ tutti i film. “2001” rappresenta un’eccezione (insieme a “Blade Runner” e “Solaris”) , sarà per i suoi coinvolgimenti anche filosofici-esistenziali che mi hanno sempre affascinato.Mi piace di più la fantascienza in stile anni’50 tipo “L’invasione degli ultracorpi” , magari ingenua, ma aveva un certo fascino.

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      1. Allora, se non l’hai già fatto, dovresti guardare “Ultimatum alla Terra” (The day the Earth stood still), la versione originale e non il recente remake con Keanu Reeves.
        Aggiungo anche che hai nominato alcuni dei film decisamente più riusciti in ambito sci-fi; Blade Runner ha in comune con 2001 una particolare attenzione per l’impatto visivo e musicale, che in entrambe le pellicole contribuiscono a creare particolari atmosfere; sono film da “sentire”, più che da interpretare o capire.
        Solaris non ho ancora avuto il piacere di vederlo, ma dovrò rimediare al più presto, avendo apprezzato molto il romanzo da cui è tratto.

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      2. Di “Solaris”, quello di Tarkovskij ovviamente (vi è anche un remake con Clooney se non ricordo male, non disprezzabile totalmente, ma di fronte all’originale…),è uscito in edicola qualche mese un dvd delle “Edizioni Master”, versione integrale e lingua originale con sottotitoli ed una bella presentazione di Enrico Ghezzi. Purtroppo l’edizione italiana è decurtata da tagli per oltre mezz’ora e il doppiaggio è, diciamo così, sin troppo particolare…

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  3. […] contribuito ad allargare gli orizzonti del cinema. L’artista sarà celebrato con la proiezione di 2001: Odissea nello spazio, per la regia di Stanley Kubrick (1968), Incontri ravvicinati del terzo tipo (Steven Spielberg, […]

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